
Molto spesso le educatrici si ritengono incompetenti e impreparate a strutturare attività musicali, in quanto nel loro percorso di formazione la “materia Musica” trova una blanda, se non addirittura inesistente, collocazione. Tuttavia per fare musica al nido non sono strettamente necessarie competenze di carattere tecnico-specialistico, ma piuttosto si rivelano utili una certa sensibilità, fantasia e abilità corporeo-sonora, qualità che possono essere quasi in ogni caso attivate, ri-attivate e arricchite.
Invitiamo allora l’educatrice a stilare un elenco di quello che “sa fare” dal punto di vista sonoro-corporeo, partendo dalle cose più semplici fino a quelle più specialistiche. Questa lista, una sorta di “inventario” delle competenze/esperienze sonoro-corporee, solitamente risulta molto più estesa di quanto si creda. Ecco a titolo d’esempio quello stilato da un gruppo di educatrici che aveva esordito dicendo: “Noi non sappiamo niente di musica!”:

- suonare semplici strumenti musicali: tamburelli, cembali, maracas, campanelli, flauti;
- suonare: piano, forte, lentamente, velocemente, staccando, legando;
- riconoscere, imitare, tenere un ritmo semplice;
- distinguere tra melodia e accompagnamento ritmico;
- usare lo strumento sul corpo e/o nell’ambiente;
- usare il corpo come uno strumento, usare i gesti-suono: battere i piedi, le mani; schioccare le dita, la lingua; sfregare le mani, sfregare con le mani il corpo; battere le mani sulle gambe, sul petto, ecc.;
- usare la voce: fare suoni acuti e gravi, lunghi e brevi, cantare, recitare filastrocche;
- muoversi e tenere un ritmo usando diversi tipi di passo: lungo, piccolo, strascicato; poggiando tutta la pianta, solo i talloni, solo la punta, ecc.;
- muoversi e seguire la musica adottando diverse andature: saltare, strisciare, rotolare, andare a “papera”, “come ubriachi”, ecc.;
- usare diverse qualità corporee e vocali: pesante, leggero, forzato, rilassato, ecc.;
- suonare la chitarra, la fisarmonica.
(dal volume Fare Musica al Nido di Laura Facci)